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Solov'ëv, Vladimir Sergeevič.

Filosofo e scrittore russo. Frequentò la facoltà di Storia e Filosofia all'università di Mosca e trascorse un anno presso l'Accademia teologica. Nel 1874 iniziò a Mosca la carriera di insegnante con una prolusione dal titolo Critica della filosofia occidentale. Contro i positivisti; in seguito ottenne la cattedra di Pietroburgo, inaugurata anch'essa con la prolusione Critica dei principi astratti. Nel 1881 S. fu costretto ad allontanarsi dall'ambiente universitario e rassegnare le dimissioni, poiché durante una conferenza si era pronunciato contro la pena di morte per i responsabili dell'uccisione dello zar Alessandro II. Da quel momento S. fece dell'attività di filosofo e scrittore la sua unica occupazione; anche in questo campo, tuttavia, non mancarono tensioni con l'autorità, al punto che S. fu costretto a pubblicare all'estero alcune sue opere. Il pensiero filosofico di S. subì svariati influssi (dal Neoplatonismo all'Idealismo tedesco, da Spinoza e Leibniz agli scritti mistici di Böheme, Paracelso e Swedeborg) e si indirizzò progressivamente verso un misticismo di tipo escatologico. La concezione della realtà elaborata da S. si fondava sul dualismo tra mondo noumenico, o mondo “dell'Eternità”, e mondo fenomenico, o mondo “del Tempo”, e individuava il fine supremo del processo universale dell'essere nella fusione di materiale e spirituale, ideale incarnato dalla sapienza divina. Proponendo una sintesi tra razionalismo occidentale e fideismo religioso dell'Oriente antico, questo genere di filosofia ben si adattava alla spiritualità russa. Dal punto di vista religioso, S. ripensò la posizione della Chiesa russa rispetto a quella romana e inaugurò una riflessione sul futuro della Chiesa, che egli vedeva come mistica unione di tutte le Chiese e alleanza tra Chiesa e Stato. In campo artistico, S. si distinse per un'originale concezione dell'arte, affermando che attraverso un'esperienza iniziatico-mistica l'artista deve porsi come fine la trasformazione della realtà in un mondo in cui alberghi l'ideale della bellezza assoluta. Tra le opere principali si ricordano: I principi filosofici della conoscenza integrale (1877); Lezioni sul teandrismo (1877-81); La grande lotta politica e la politica cristiana (1883); Storia e avvenire della teocrazia (1887); Il bello della natura (1889); Il senso integrale dell'arte (1890); Il senso dell'amore (1892-94); Giustificazione del bene (1895); Fondamenti di filosofia teoretica, rimasta incompiuta (1897-99); Tre conversazioni (1900) (Mosca 1853 - Uzkoe, Mosca 1900).